7/12/2020. Comincio a scrivere quella che è la mia Via degli Abati. Perché credo che una cosa che fai te, dentro a un cammino, scandito da tappe, da percorrere in uno spazio, nei tempi, con il sole o la pioggia, alla fine lo fai te, lo fai come vuoi te, è tuo. Lo fai con la vescica al piede, con il dolore all'anca, con l'acido lattico, col mal di testa. Lo fai pensandotelo, interrompendotelo, sognandotelo, riprendendotelo, disegnandotelo, rifacendotelo.

Questo cammino è mio, perché qui mi sento a casa. Mi ricorda quando da bambini si andava in ferie a Parma e Fornovo dai nonni, zii e cugini, e quando il treno sferragliava attraversando il  ponte di ferro sul Po, si era felici perché il viaggio era finito, eravamo in Emilia.

Poi si diventa grandi, si comincia a lavorare, ti sposi, hai dei figli, dei nipoti; arrivano le rese dei conti, con te stesso, con i tuoi fallimenti, con i tuoi legami, con la tua salute e ti ritrovi vecchio.

La Via è un cordone che lega dei posti che negli anni mi hanno dato ricordi , belli e meno belli.

A Caminata, un sabato pomeriggio mi è crollato il mondo addosso, alla rassegna di Farini col mio amico Piero ho comprato la bardigiana Maghy, originaria di Solaro ( successivamente arrivarono Eliseo da Corte Brugnatella e Nuvola da Settesorelle);  di Bardi ho conosciuto Alessandra e Francesca allevatrici di bardigiani e più avanti arrivando da Farini a piedi , Grazia ed Emilio, volontari della via . A Borgotaro c'è nato mio padre. A Pontremoli il marito di mia zia Elda, sorella di mia madre, emigrati in Inghilterra. 

Su Bobbio bisogna raccontare che era tappa delle mie escursioni a cavallo, quando si partiva da Nibbiano o da Varzi e si arrivava sempre da Emma e Marcello all'agriturismo San Martino.

Marcello mi era stato segnalato dal Carlo dell'agriturismo Tre Noci di Coli. Le prime escursioni a cavallo le facevamo lasciando i camion a Perino, risalivamo la miniera di amianto, i piani d'Aglio, Santa Barbara e scendevamo a Fontana per la pineta di S.Agostino fermandoci appunto al Tre noci, ai tempi, un piccolo allevamento di cavalli arabi e un buon rifugio per avventurieri principianti.

La storia dei campi estivi sulla via inizia nel 2005  all'Azienda agricola L'Operaia di Daniele e Patrizia a Pecorara, nel 2006  a Bobbio all'agriturismo San Martino; due campi asinauti nel 2017 a Bobbio in campeggio e nel 2018 a Pecorara all'AC Ranch dell'Alessia e Alessandro; poi  una escursione con l'asino insieme a Grazia ed Emilio per ripristinare la segnaletica nel tratto Caminata-Bobbio, e una due giorni da Bobbio a Farini. Qui sotto, le foto di alcuni dei momenti più recenti.

La mia Via degli Abati non è un fatto sportivo, turistico né spirituale.

Ci vediamo per strada.